La pianta e i primati

Cannabis e sapiens, due specie compagne

 Fin dalla preistoria, la cannabis cresce nelle prossimità delle comunità umane, attirata sia dai nutrienti sparsi dall’uomo, sia dalla luce del sole che entra nelle radure aperte. Con tanto cibo ed energia, la cannabis cresce a una velocità sstraordinaria, molti metri in pochi mesi, per mezzo di lunghissime fibre molto resistenti che ne formano il fusto. Tali fibre – la canapa – sono state rivoluzionarie per le società umane 10 mila anni fa.

Il papiro Ebers (circa 1550 a.C.) dell'antico Egitto contiene una ricetta per la marijuana medicinale applicata direttamente sulle infiammazioni

La cannabis è un’inseguitrice di insediamenti – una pianta che da tempi immemori germina intorno ai gruppi umani, in una regione gigantesca che si estendeva originariamente dall’est dell’Europa fino all’estremo Oriente. Alla cannabis piace la nostra presenza poiché è una pianta eliofila: ama il sole, e noi tendiamo ad aprire radure nei boschi. Per non parlare dei molti nutrienti che spargiamo con i nostri rifiuti, cosa che la cannabis adora.

In tali condizioni, la cannabis cresce a una velocità mirabile: può superare i tre metri in soli sei mesi. Il suo fusto, molto verticale, è fatto di lunghe fibre di grande resistenza. Se qualcuno ne taglia il fusto e vi batte con un sasso, massaggiandone poi le fibre con le mani finché non diventeranno flessibili, si produce facilmente un materiale molto utile: la fibra di canapa.

È possibile intrecciare tali fibre per farne cordoni, corde, fili, redi, e qualsiasi tipo di struttura flessibile e altrettanto resistente. Questo materiale ha avuto un ruolo rivoluzionario nella storia umana. Ha permesso che i nostri ancestrali cominciassero a produrre un’infinità di tessuti, vestiti, adorni e oggetti dalle più diverse applicazioni. Alcuni dei primi barattoli e delle prime brocche di ceramica del mondo sono stati fatti di argilla e avvolti con fili di canapa, perché si asciugassero in modo strutturato. Tali fili sono stati molto utili anche nella domesticazione dei primi animali, in particolare del cavallo, che richiedeva la bardatura, le redini e le staffe. Erano di canapa i primi fili e le prime reti da pesca, così come i primi tipi di carta da scrivere, il cordame e le vele per le barche.

E, immersa nell’argilla, la fibra di canapa fornisce una struttura cruciale per ergere muri fatti di terra. Questo uso della canapa è stato fondamentale perché, sin dalla fine dell’ultima era glaciale, 11 mila anni fa, le comunità umane cominciassero a insediarsi in case, e a costituire prima i villaggi, e in seguito le città. La canapa è parte dell’origine dell’architettura, come del suo futuro.

Piatto con piedistallo del popolo Jomon del Giappone (10.500-300 a.C.), una delle tradizioni ceramiche più vivaci della storia. Le texture superficiali venivano realizzate avvolgendo corde di canapa attorno all'argilla ancora morbida