Verso un’economia circolare
Puoi coltivare il materiale di cui farai la tua casa. Una pianta cresce in soli 100 giorni e, durante il processo, pulisce l’atmosfera e il suolo rinforzando il sistema idrico. Nell’arco della sua vita, il materiale continua ad assorbire carbonio. E, quando la casa sarà demolita, i materiali torneranno alla natura e nutriranno il suolo, dove il materiale continuerà a crescere per fare nuove case. Così è l’economia circolare, nella quale non ci sono rifiuti – perché il rifiuto di un processo fornisce la risorsa all’altro indefinitamente.
Semi di canapa industriale in mostra nell'edificio dedicato all'orticoltura alla Fiera dello Stato del Minnesota del 2017 (Credito: Jonathunder)
L’hempcrete rende possibile il sogno di un’economia in cui le risorse non vengono esaurite e i rifiuti non si accumulano – tutto torna indefinitamente ai cicli vitali e si rinnova. Produrre materiale edilizio a partire da piante coltivate è un modo di rispondere ai bisogni e nello stesso tempo di pulire l’atmosfera. Inoltre, si rinnova il sistema idrico e ci si prende cura del suolo. La canapa è eccellente per arricchire e decontaminare la terra – non a caso, vaste coltivazioni di canapa sono state realizzate nella regione dove è accaduto il disastro nucleare di Chernobyl.
Siamo abituati a pensare che l’edilizia, per definizione, produce un impatto negativo sulla natura – e molte delle alternative ritenute sostenibili sono, infatti, tentativi di ridurre questo impatto. Ma non per forza dev’essere così: l’impatto può essere positivo. Un sistema razionale è quello in cui più si costruisce, più si rinnovano il suolo, l’acqua e l’atmosfera. Città fatte di canapa possono essere grandi serbatoi di carbonio, e più grandi sono più impatti positivi possono produrre.
Raccolta della canapa ed estrazione delle fibre in una fattoria negli Stati Uniti